Messo a punto da un’azienda di biotecnologie la ReiThera ha superato la fase 1. Una fase dove si eseguono studi sperimentali su un centinaio di volontari sani. In questa fase si studia l’efficacia, la tossicità, la correlazione tra dose e azione biologica per stabilire qual è la dose giusta, per avere il massimo effetto senza produrre tossicità. Superata la fase 1 i risultati sono presentati alla Agenzia Nazionale del Farmaco, che può autorizzare la fase 2.
Il vaccino usa un adenovirus che causa il raffreddore nel gorilla e, in grado di non replicarsi nell’organismo umano. L’adenovirus trasporta un gene, quello del coronavirus che codifica la proteina Spike con la quale il virus entra nelle cellule. Tutto questo per attivare il sistema immunitario affinché produca anticorpi contro la proteina Spike. Si usa l’adenovirus del gorilla perché il sistema immunitario impieghi più tempo per riconoscerlo. AstraZeneca l’azienda di Pomezia che produce il vaccino in fase di autorizzazione, usa l’adenovirus dello scimpanzé. La novità è che questo vaccino funziona con una sola dose. Quarantacinque soggetti sani hanno ricevuto il vaccino a dosi diverse, per verificare quella di massima efficacia. Zero effetti collaterali dopo 28 giorni tranne qualche linea di febbre e un po’ di dolore nella parte di inoculazione del vaccino.
Il vaccino italiano ha generato con una somministrazione quanto Pfizer e Moderna hanno realizzato con due. Il vaccino ReiThera genera non solo gli anticorpi ma anche i leucociti T. Questi linfociti T, riconoscono le cellule infettate dal coronavirus e poi le distruggono. Infine la risposta anticorpale è stata superiore a quella dei soggetti, che s’infestano normalmente. Si passerà ora a sperimentare la fase 2 per testare l’efficacia del coronavirus.
Il presidente dell’ISS ha affermato, che il vaccino è di estrema importanza perché svincola dai fornitori esteri. Un pizzico di nazionalismo davvero strano per uno scienziato. Efficacia 90% nei soggetti di età compresa tra 18 e 55 anni vaccinati con una sola dose. il vaccino resta stabile a una temperatura variabile tra 2 e 8 gradi. Nella fase 2 il vaccino sarà somministrato, a un centinaio di volontari divisi per fasce di età. Tra sei mesi si terminerà sia la seconda sia la terza fase. Anche AstraZeneca e Jhonson& Jhonson usano la stessa tecnica del “ vettore virale non replicativo”. Vedremo poi le autorizzazioni dell’Agenzia Nazionale del Farmaco e poi di quell’europea EMU.