Il consigliere dell’Unione dei comuni: “Lo stato incapace di tutelare i suoi cittadini ed applicare il principio di uguaglianza “.
I decreti Ristori, il primo contestuale al Dpcm di fine ottobre, e il secondo, deciso dopo la suddivisione delle regioni in zone gialle, arancioni e rosse per provare a contenere la diffusione del coronavirus, hanno assegnato indennizzi a fondo perduto a diverse categorie colpite da chiusure o da restrizioni.
Ma molti, troppi sono gli esclusi come denuncia il consigliere dell’Unione dei comuni terre del mare e del sole Angelo Di Lena:
“Sono davvero tanti gli esclusi dai decreti ristori.
Settori considerati forse marginali per l’economia, testimonianza di un governo che non è in grado di tutelare ii suoi cittadini.
Fra questi i Fioristi, i venditori di scarpe, gli agenti di commercio, i liberi professionisti, i dentisti ed odontoiatri, le scuole di lingue, gli agenti di commercio, le mense scolastiche, la distribuzione automatica.
Tante troppe categorie.
Tanti cittadini, persone come noi che non ce la fanno più ad arrivare a fine mese e che saranno in molti casi costretti a chiudere le loro attività.
Per un Paese che ha nel principio di uguaglianza uno dei valori più importanti è davvero una cosa indecente.
Per questi motivi ho scritto una lettera al presidente